Come la fusione tra mondo bancario e assicurativo ha dato vita a una nuova figura strategica, capace di guidare il cambiamento
Un tempo era molto più facile
C’è l’assicuratore, le cui funzioni sono limpide, cristalline e rigidamente assegnate: assicurare la vita delle persone e la loro integrità fisica, la casa, il patrimonio e le attività produttive.
Poi c’è il bancario: allo sportello un impiegato esegue una ristretta serie di operazioni, tra cui versamenti e prelevamenti di contanti; un altro addetto si occupa di erogare il credito ai privati e alle aziende; un terzo ancora di comprare e vendere azioni, obbligazioni e titoli di Stato.
Stop.
Tuttavia, i due piani, nettamente distinti, cominciano a confondersi.
L’assicuratore inizia a proporre prodotti di investimento e a contenuto previdenziale, all’interno di un recinto ben delimitato, con protezione del capitale.
E allora, il bancario invade il suo territorio, offrendo polizze sempre più strutturate.
E il muro crolla.
Risultato?
In realtà, confortante, perché il trait d’union è un ibrido, un innesto quanto mai efficace: l’odierno consulente multitasking, proiettato verso il futuro.
Questi è un polivalente, plurispecialista, competente in aree differenti:
- in primo luogo un tecnico, sapiente conoscitore dei meccanismi dell’universo della finanza e degli elementi basilari del risk management,
- non privo di nozioni giuridiche e fiscali.
Inoltre, è un valido creatore e gestore di relazioni, un empatico psicologo, intento all’ascolto dei bisogni della clientela, sollecito nell’articolazione di una pianificazione mirata e nel suggerimento di soluzioni puntuali per il benessere dei suoi assistiti.
Insomma, un professionista ad ampio spettro e ad alto valore aggiunto, lontanissimo parente dei pionieri del passato.
Non più un portatore di performance, né un semplice terminale per il collocamento di prodotti bancari e assicurativi, bensì un catalizzatore di business a 360 gradi.
Essenziale non solo per risolvere problemi, ma anche per promuovere l’accrescimento della cultura finanziaria di un Paese che rischia di farsi cogliere impreparato dinanzi ai profondi cambiamenti demografici, sociali ed economici che lo attendono nell’immediato avvenire.