Il percorso verso l’autonomia economica rappresenta spesso uno degli ostacoli più significativi per le donne che escono da situazioni di violenza. In questo contesto, il Microcredito di Libertà si configura come uno strumento innovativo e concreto per spezzare le catene della dipendenza economica e costruire un futuro indipendente.
Istituito con protocollo d’intesa del 3 dicembre 2020 tra la Ministra per le pari opportunità e la famiglia e Abi, Federcasse, Ente nazionale per il microcredito e Caritas italiana, Il Microcredito di Libertà è uno strumento finanziario con l’obiettivo specifico di supportare e accompagnare le donne vittime di violenza e assistite dai Centri Antiviolenza in un percorso di emancipazione anche economica accedendo al microcredito d’impresa o al microcredito sociale.
Il programma rappresenta una risposta concreta a quella che gli esperti definiscono violenza economica, ovvero il controllo esercitato sull’autonomia di una persona, al fine di renderla completamente dipendente da sé, come accade quando un uomo impedisce alla donna di lavorare, di gestire il suo denaro, o la costringe a sottoscrivere impegni economici.
Come funziona il Microcredito di Libertà
Il programma si articola in due strumenti principali:
Microcredito Sociale
Un finanziamento a tasso zero fino a 10mila euro per superare una momentanea difficoltà finanziaria, destinato alle donne in condizioni di transitoria difficoltà economica. Il microcredito sociale sarà restituito in rate mensili senza interessi, entro un periodo massimo di cinque anni.
Microcredito Imprenditoriale
Finanziamento a tasso 0 fino a un importo massimo di 50mila euro per avviare o sviluppare iniziative imprenditoriali, rivolto a donne che desiderano realizzare un progetto imprenditoriale. La restituzione avviene in rate mensili senza interessi in un massimo di sette anni.
Entrambi gli strumenti prevedono assistenza gratuita di un tutor di microcredito, sia nella fase istruttoria che durante il periodo di ammortamento e corsi gratuiti di formazione all’educazione finanziaria e all’autoimprenditorialità.
Il sostegno finanziario e le garanzie
Il Dipartimento per le Pari Opportunità, tramite il Fondo di Garanzia per il Microcredito di Libertà, garantirà integralmente i finanziamenti di microcredito sociale contribuendo inoltre all’abbattimento del TAEG relativo alle operazioni di microcredito d’impresa e di microcredito sociale. Il fondo è stato costituito con una dotazione iniziale di tre milioni di euro.
Un aspetto importante è la compatibilità del programma: il Microcredito di Libertà è compatibile con altri strumenti di sostegno al reddito come il Reddito di Libertà e la NASpI.
I progressi nel 2025: maggiore sostegno e nuove prospettive
Il 2025 ha portato significativi sviluppi nel supporto alle donne vittime di violenza. Con il DPCM del Dipartimento per la famiglia e le pari opportunità pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 4.3.2025, sono stati stanziati e ripartiti nuovi fondi alle Regioni portando l’importo del contributo mensile del Reddito di Libertà a 500 euro.
Particolarmente significativo è l’impegno di regioni come l’Emilia-Romagna che conferma anche per il 2025 il proprio impegno per garantire il Reddito di libertà destinato alle donne vittime di violenza. E lo fa con stanziando 1,3 milioni di euro dal bilancio regionale, risorse che vanno a integrare e a incrementare i 763mila euro assegnati dal Governo.
L’esperienza OECD e le best practices internazionali
Il Microcredito di Libertà si inserisce in un quadro più ampio di politiche per l’imprenditoria inclusiva che trova riscontro nelle raccomandazioni dell’OECD. I divari di genere nell’imprenditoria sono persistenti e costano alle economie opportunità mancate per la creazione di posti di lavoro, crescita e innovazione. Questi divari sono dovuti a una serie di ostacoli, come una maggiore paura percepita del fallimento, lacune nelle competenze e un accesso più restrittivo ai finanziamenti.
Come ci ricorda l’ultimo rapporto del Global Entrepreneurship Monitor (GEM, 2023) dedicato all’imprenditoria femminile “le donne imprenditrici non sono tutte uguali”. Pertanto, è opportuno che decisori e amministratori, come pure gli istituti di microfinanza (IMF), definiscano delle linee guida utili a individuare le imprenditrici ad alto potenziale e a combattere lo stereotipo corrente secondo cui tutte le donne imprenditrici sono povere, vulnerabili e svantaggiate.
Le prospettive per il Sud Italia
L’espansione del Microcredito di Libertà nelle regioni meridionali rappresenta una priorità strategica. Il Sud Italia, caratterizzato da tassi di occupazione femminile storicamente più bassi e da maggiori difficoltà di accesso al credito, può trarre particolare beneficio da questo strumento.
Il programma è attivo in tutte le regioni italiane: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Trentino-Alto Adige/Südtirol, Umbria, Valle d’Aosta, con particolare attenzione alle aree dove la presenza di centri antiviolenza e case rifugio necessita di maggiore supporto.
L’integrazione con altre iniziative come Resto al Sud, l’incentivo che sostiene la nascita e lo sviluppo di nuove attività imprenditoriali e libero-professionali in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia, può creare sinergie importanti per le donne che intendono avviare nuove attività nel Mezzogiorno.
Un modello da consolidare
Il Dipartimento per le Pari Opportunità, con decreto del 20/12/2024, autorizza la proroga della scadenza del Progetto al 31/3/2025, segnalando la volontà di consolidare e sviluppare ulteriormente questo strumento.
Il successo del Microcredito di Libertà risiede nella sua capacità di coniugare supporto finanziario e accompagnamento personalizzato. Uno strumento inclusivo di assistenza e promozione, che punta sulla fiducia e sulla responsabilità e sull’acquisizione di nuove competenze.
Esempio virtuoso
Il Microcredito di Libertà rappresenta un esempio virtuoso di come le politiche pubbliche possano intervenire efficacemente per spezzare il ciclo della violenza attraverso l’empowerment economico. La sua implementazione nelle regioni del Sud Italia nel 2025 può contribuire significativamente a ridurre i divari territoriali e di genere, offrendo alle donne vittime di violenza gli strumenti per ricostruire la propria vita in autonomia.
La sfida è ora quella di garantire una diffusione capillare del programma, rafforzando la rete dei centri antiviolenza e delle istituzioni finanziarie coinvolte, per fare del Microcredito di Libertà non solo uno strumento di emergenza, ma un vero e proprio trampolino verso l’indipendenza economica e sociale.
Per informazioni sul programma: Email progettomdl@microcredito.gov.it – Sito web microcreditodiliberta.it