I motori silenziosi dell’economia: come la Silver Age ridisegna il risparmio italiano

La silver age italiana non è solo in pensione: gli over 60 sono veri motori economici, con il 58% che risparmia (record ventennale) e sostiene attivamente figli e nipoti. Dall’indagine Intesa Sanpaolo emergono senior dinamici che ridefiniscono il welfare familiare.
Senior della silver age italiana che gestisce risparmi e pianificazione finanziaria

L’ultima indagine di Intesa Sanpaolo e Centro Einaudi rivela una realtà sorprendente: gli over 60 non sono solo risparmiatori prudenti, ma veri e propri pilastri del welfare familiare italiano

La fotografia del risparmio italiano del 2025 racconta una storia inaspettata. Mentre l’attenzione mediatica si concentra spesso sui millennials e le loro difficoltà economiche, è una generazione diversa a trainare silenziosamente l’economia domestica del Paese: quella della Silver Age*.

Il risveglio del risparmio: numeri che sorprendono

L’indagine condotta da Intesa Sanpaolo e Centro Einaudi su oltre 1.500 famiglie italiane fotografa un fenomeno in piena evoluzione. Il 58% degli intervistati dichiara di riuscire a risparmiare, il dato più alto degli ultimi vent’anni. Un balzo significativo se si considera che nel 2014 solo il 39% riusciva ad accantonare risorse.

Dietro questi numeri si nasconde una trasformazione profonda nelle motivazioni del risparmio. Accanto al tradizionale approccio precauzionale – quello del “mettere da parte per gli imprevisti” che coinvolge il 36% dei risparmiatori – emerge una nuova categoria di “risparmiatori intenzionali”. Questi ultimi, che rappresentano il 38% del totale, pianificano strategicamente obiettivi precisi: l’acquisto della casa, il supporto ai figli, la preparazione alla pensione.

La rivoluzione silenziosa degli over 60

Il vero protagonista dell’indagine è però il focus dedicato alla Silver Age, quella fascia di popolazione tra i 60 e gli 85 anni spesso considerata economicamente inattiva. La realtà racconta tutt’altro.

Questi “senior” si rivelano agenti economici sorprendentemente dinamici. Il 59,7% degli uomini e il 44,4% delle donne nella fascia 61-70 anni continua a svolgere attività lavorative regolari. Percentuali che, pur diminuendo, rimangono significative anche nelle fasce più avanzate: il 31,5% degli uomini e il 28,5% delle donne tra i 71 e gli 80 anni mantiene ancora un’occupazione.

Welfare familiare: quando i nonni sostengono il sistema

La dimensione più affascinante emersa dall’indagine riguarda il ruolo di questi senior come “motori del welfare familiare”. Non sono semplici beneficiari di assistenza, ma veri e propri pilastri del sostegno economico intergenerazionale.

Il 70% degli over 60 considera un dovere “lasciare almeno la casa ai figli”, mentre circa la metà ritiene l’eredità una responsabilità morale. Ma il supporto non si limita al futuro: già oggi questi senior dedicano tempo e risorse economiche a figli e nipoti, creando una rete di protezione sociale privata che supplisce alle carenze del sistema pubblico.

Un dato emblematico: il 22% degli acquisti immobiliari effettuati dagli over 55 è destinato ai figli. Non si tratta solo di investimenti, ma di una strategia consapevole di supporto alle generazioni più giovani.

La casa: ancora il bene rifugio degli italiani

L’immobile rimane il fulcro del patrimonio nazionale, con quasi l’80% degli intervistati proprietario della propria abitazione. Ma anche qui emergono sorprese: oltre il 7% degli over 60 dichiara intenzioni di acquisto nei prossimi anni, spesso per miglioramenti abitativi o riposizionamenti geografici legati al pensionamento.

Questa propensione all’investimento immobiliare contrasta con la diffidenza verso gli strumenti finanziari più sofisticati. Solo il 4,6% degli intervistati ha operato in Borsa negli ultimi dodici mesi, mentre le obbligazioni mantengono il favore di un quinto dei risparmiatori.

Previdenza: la crescente consapevolezza del futuro

La preoccupazione per la pensione si sta trasformando in un fenomeno generazionale. Il 24,5% del campione ha sottoscritto forme pensionistiche complementari, un dato raddoppiato negli ultimi 15 anni, sebbene ancora minoritario.

Resta invece preoccupante la scarsa diffusione delle assicurazioni sanitarie e Long Term Care. Solo il 17,9% degli intervistati beneficia di coperture mediche private, una percentuale allarmante considerando l’invecchiamento della popolazione e le crescenti pressioni sul sistema sanitario pubblico.

L’alfabetizzazione finanziaria: il tallone d’achille del sistema

Uno dei limiti più evidenti emersi dall’indagine riguarda le competenze finanziarie. Solo 4 italiani su 10 ritengono sufficiente il proprio livello di conoscenza in materia finanziaria. Questa carenza di alfabetizzazione spiega in parte la preferenza per investimenti tradizionali e la diffidenza verso strumenti più articolati.

La sicurezza rimane l’obiettivo primario quando si tratta di impiegare i risparmi, citata dal 47% degli intervistati. Per la prima volta da anni, tuttavia, questa percentuale scende sotto il 50%, suggerendo una graduale apertura verso approcci meno conservativi.

Uno sguardo al futuro: ottimismo temperato

Nonostante le incertezze economiche, la Silver Age mantiene un atteggiamento positivo verso il futuro. Il rapporto tra ottimisti e pessimisti riguardo alla capacità di continuare a risparmiare si mantiene sopra l’unità, indicando che per questi senior il risparmio rappresenta non solo sicurezza personale, ma anche l’adempimento di un dovere morale verso le generazioni future.

La lezione della Silver Age

L’indagine di Intesa Sanpaolo e Centro Einaudi offre spunti di riflessione profondi. La Silver Age italiana non è una generazione in pensione, ma un segmento attivo dell’economia che ha trasformato il proprio ruolo sociale. Da beneficiari di assistenza si sono evoluti in erogatori di welfare, sostenendo un sistema di protezione familiare che integra le carenze del welfare pubblico.

Questa trasformazione richiede un ripensamento delle politiche pubbliche e dei servizi finanziari. La sfida non è più solo come assistere una popolazione che invecchia, ma come valorizzare e supportare il ruolo economico attivo di una generazione che ha fatto del sostegno intergenerazionale la propria missione.

In un’epoca di incertezze economiche e tensioni sociali, la Silver Age italiana dimostra che la solidarietà familiare può essere una risorsa strategica per la tenuta del sistema economico nazionale. Una lezione che merita attenzione e sostegno, non solo economico ma anche normativo e sociale.

(*) La Silver Economy è la grande economia che verte sui bisogni, le abitudini e i consumi della popolazione più matura. Un mercato in costante espansione, anche per via della trasformazione demografica in atto da tempo, che determinerà uno dei cambiamenti sociali più rilevati del XXI secolo.

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