Agevolazioni prima casa: l’Agenzia delle Entrate estende retroattivamente il termine di vendita a 2 anni

L’Agenzia delle Entrate chiarisce le nuove agevolazioni prima casa 2025: termine di vendita esteso a 2 anni, applicazione retroattiva agli acquisti 2024 e mantenimento del credito d’imposta. Tutti i dettagli della Risposta n. 197/2025.
Interno moderno con isola in marmo e vista su villette italiane al tramonto, concetto di agevolazioni prima casa.

Importanti chiarimenti dell’AdE sulla riforma introdotta dalla Legge di Bilancio 2025

L’Agenzia delle Entrate ha fornito chiarimenti decisivi sulle modifiche alle agevolazioni prima casa introdotte dalla Legge di Bilancio 2025, estendendo l’applicazione del nuovo termine biennale anche agli acquisti effettuati nel 2024. La Risposta n. 197/2025, pubblicata il 30 luglio (qui, al piede), rappresenta una svolta per migliaia di contribuenti che si trovano nella fase di transizione immobiliare.

Il nuovo quadro normativo

Con l’articolo 1, comma 116, della Legge n. 207/2024 (Legge di Bilancio 2025), il legislatore ha esteso da uno a due anni il termine entro il quale chi acquista una nuova abitazione con le agevolazioni “prima casa” deve vendere l’immobile precedentemente posseduto con le stesse agevolazioni fiscali.

La modifica, entrata in vigore il 1° gennaio 2025, mira a semplificare il processo di cambio abitazione per i contribuenti, offrendo maggiore flessibilità temporale in un mercato immobiliare spesso caratterizzato da tempistiche lunghe.

I chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate

La risposta dell’AdE affronta due questioni cruciali sollevate da un contribuente che aveva acquistato una nuova prima casa nel novembre 2024, prima dell’entrata in vigore della riforma:

1. Applicazione retroattiva del nuovo termine

L’Agenzia delle Entrate ha confermato che il nuovo termine biennale si applica anche agli acquisti effettuati nel 2024, purché al 31 dicembre 2024 non fosse ancora decorso il termine originario di un anno per la vendita della prima casa.

Questa interpretazione favorevole permette a chi ha acquistato nell’ultimo trimestre del 2024 di beneficiare automaticamente dell’estensione temporale, senza necessità di particolari adempimenti.

2. Estensione al credito d’imposta

Il secondo chiarimento riguarda l’applicazione del nuovo termine anche ai fini del credito d’imposta previsto dall’articolo 7 della Legge n. 448/1998 per il riacquisto di una nuova abitazione.

L’AdE ha specificato che l’estensione del termine da uno a due anni vale non solo per mantenere l’agevolazione fiscale sull’acquisto (aliquota di registro ridotta al 2%), ma anche per conservare il diritto al credito d’imposta destinato a chi vende la prima casa e ne riacquista una nuova.

Impatti per il mercato immobiliare

Secondo gli operatori del settore, questa decisione dell’Agenzia delle Entrate avrà effetti positivi significativi sul mercato immobiliare:

  • Maggiore liquidità: i proprietari avranno più tempo per trovare acquirenti, evitando vendite affrettate sottocosto
  • Stabilizzazione dei prezzi: la riduzione della pressione temporale può contribuire a stabilizzare i valori di mercato
  • Semplificazione burocratica: minori rischi di perdere le agevolazioni fiscali per motivi procedurali

Le agevolazioni prima casa: un quadro completo

Le agevolazioni fiscali per l’acquisto della prima casa comprendono:

  • Imposta di registro ridotta al 2% (invece del 9% ordinario) per gli acquisti da privati
  • IVA agevolata al 4% (invece del 10% ordinario) per gli acquisti da imprese
  • Credito d’imposta per chi vende e riacquista entro il termine prestabilito
  • Imposte ipotecaria e catastale in misura fissa di 50 euro ciascuna

Le ipotesi future

L’intervento chiarificatore dell’Agenzia delle Entrate si inserisce in un più ampio processo di modernizzazione della fiscalità immobiliare, che punta a rendere più agevoli i trasferimenti di proprietà e a sostenere la mobilità abitativa delle famiglie italiane.

Gli esperti del settore immobiliare accolgono positivamente questi chiarimenti, che eliminano incertezze interpretative e offrono maggiori garanzie ai contribuenti in fase di pianificazione degli investimenti immobiliari.

La Risposta n. 197/2025 rappresenta quindi un importante punto di riferimento per professionisti, notai e contribuenti, consolidando un orientamento interpretativo favorevole alle esigenze del mercato e delle famiglie italiane.


Per ulteriori informazioni e consulenze specifiche, si consiglia di consultare un commercialista o un consulente fiscale qualificato.

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