Un caso di truffa nel settore creditizio evidenzia vulnerabilità sistemiche che richiedono attenzione immediata da parte di operatori e consumatori
ASSOPAM (l’Associazione Nazionale per la Sicurezza e la Legalità nel Credito e nella Mediazione) ha recentemente segnalato alle autorità competenti, incluso l’OAM (l’Organismo Agenti e Mediatori), un caso emblematico di attività creditizia abusiva che presenta caratteristiche ricorrenti nel panorama delle frodi finanziarie online e che merita di essere raccontato.
La dinamica della truffa:
- Un consumatore contatta un’entità online per un prestito personale di €5.000
- Comunicazioni avvengono solo tramite email e messaggistica istantanea
- Nessuna documentazione contrattuale conforme viene fornita (mancanza di SECCI, contratto)
- Viene richiesto un versamento anticipato di €198 per “registrazione del contratto”
- Il prestito promesso non viene mai erogato
Analisi del fenomeno
Dal punto di vista giuridico-normativo
Questo caso presenta violazioni multiple e strutturate:
Violazione del D.Lgs. 141/2010: l’entità operava senza autorizzazione per svolgere attività finanziaria, configurando esercizio abusivo di attività riservata. Questo decreto, che recepisce la Direttiva europea sul credito ai consumatori, stabilisce requisiti stringenti per chi opera nel settore.
Mancanza di compliance documentale: l’assenza del modulo SECCI (Standard European Consumer Credit Information) rappresenta una violazione grave della normativa europea sulla trasparenza nel credito al consumo. Questo documento è obbligatorio e deve contenere informazioni standardizzate sui costi del credito.
Dinamiche comportamentali e target vulnerability
L’aspetto più insidioso di queste operazioni è il targeting selettivo di soggetti in vulnerabilità economica. Da notare che la richiesta di “soli” €198 è strategicamente calibrata:
- Importo percepito come “accessibile” anche da chi ha difficoltà finanziarie
- Sufficientemente basso da non attivare meccanismi di diffidenza
- Proporzionalmente significativo rispetto al prestito richiesto (circa 4%)
Implicazioni sistemiche dell’attività creditizia abusiva
Questo fenomeno rivela criticità strutturali nel mercato creditizio italiano:
1. Digital divide normativo: la rapidità dell’evoluzione digitale supera spesso l’aggiornamento del framework regolamentare, creando zone grigie sfruttabili da operatori non autorizzati.
2. Asimmetria informativa accentuata: i consumatori faticano a distinguere operatori legittimi da quelli abusivi nell’ambiente digitale, dove la presenza online può facilmente simulare credibilità istituzionale.
3. Frammentazione dei controlli: la moltiplicazione dei canali digitali rende più complessa l’attività di vigilanza degli organismi competenti.
Qualche riflessione
Per gli operatori del settore
Questo caso di attività creditizia abusiva sottolinea l’importanza di:
- Trasparenza proattiva: rendere immediatamente visibili autorizzazioni e registrazioni
- Educazione del mercato: investire in campagne informative sui requisiti normativi
- Collaborazione istituzionale: rafforzare il dialogo con organismi di vigilanza per identificare tempestivamente fenomeni abusivi
Per le autorità di controllo
Questo caso di attività creditizia abusiva evidenzia la necessità di:
- Potenziamento del monitoraggio digitale: sviluppare strumenti per identificare rapidamente siti e piattaforme non autorizzate
- Coordinamento inter-istituzionale: migliorare la collaborazione tra OAM, Banca d’Italia, Polizia Postale e associazioni di categoria
- Sanzioni deterrenti: implementare un sistema sanzionatorio che scoraggi efficacemente le condotte abusive
Qualche raccomandazione
Per i consumatori:
✅ Verificare sempre l’iscrizione negli elenchi ufficiali OAM
✅ Richiedere sempre documentazione contrattuale completa prima di qualsiasi impegno
✅ Diffidare di richieste di pagamenti anticipati non giustificati normativamente
✅ Segnalare immediatamente comportamenti sospetti
Per i professionisti del settore:
✅ Mantenere aggiornata la formazione normativa
✅ Implementare procedure di verifica dei competitor
✅ Collaborare attivamente con le associazioni di categoria per il monitoraggio del mercato
Dunque…
Il caso di attività creditizia abusiva segnalato da ASSOPAM rappresenta la punta dell’iceberg di un fenomeno che richiede un approccio sistemico e coordinato. La tutela del consumatore nel settore creditizio passa necessariamente attraverso il rafforzamento dei meccanismi di controllo, l’educazione finanziaria e la collaborazione tra tutti gli stakeholder del settore.
La rapidità con cui ASSOPAM ha trasmesso la segnalazione alle autorità competenti dimostra l’importanza del ruolo delle associazioni di categoria come sentinelle del mercato e ponte tra consumatori e istituzioni.
Ma anche i consumatori hanno un compito decisivo: imparare a riconoscere i segnali d’allarme e rivolgersi sempre a operatori autorizzati, perché la prevenzione inizia dalla consapevolezza di chi il credito lo utilizza ogni giorno.
Il settore creditizio deve evolversi mantenendo al centro la protezione del consumatore, specialmente nei confronti dei soggetti più vulnerabili. Solo attraverso un ecosistema trasparente e collaborativo possiamo contrastare efficacemente fenomeni di questo tipo.