Deferred Tax Assets: le regole per la cessione dei crediti d’imposta

Le nuove regole dell’Agenzia delle Entrate per la cessione dei crediti DTA: procedure, formalità notarili, limitazioni del cessionario e semplificazioni per i gruppi societari. Guida completa per aziende e professionisti.
Uomo in abito con sacco DTA al posto della testa simboleggia cessione crediti imposta

Cosa sono i Deferred Tax Assets

I Deferred Tax Assets (DTA), letteralmente “attività fiscali differite”, rappresentano uno strumento contabile che permette alle aziende di trasformare determinate perdite fiscali in crediti d’imposta utilizzabili negli anni successivi. In parole semplici, quando un’azienda subisce perdite che possono essere compensate fiscalmente in futuro, può “convertire” parte di queste perdite in crediti che riducono le tasse da pagare negli anni seguenti.

Questi crediti nascono da una particolare procedura introdotta nel 2019 con il decreto legge n. 34, che ha permesso alle imprese di monetizzare immediatamente le proprie perdite fiscali invece di aspettare anni per utilizzarle.

Le nuove indicazioni dell’Agenzia delle Entrate

Con la risoluzione n. 32/E del 15 maggio 2025, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito le procedure da seguire quando un’azienda decide di cedere questi crediti d’imposta a terzi, fornendo maggiore certezza operativa per imprese e professionisti.

Come funziona la cessione dei crediti DTA

Caratteristiche principali

I crediti derivanti dai DTA hanno alcune caratteristiche specifiche:

  • Non producono interessi: a differenza di altri crediti fiscali, questi non maturano interessi nel tempo
  • Possono essere utilizzati in tre modi: compensazione tramite modello F24, richiesta di rimborso, oppure cessione a terzi
  • Seguono regole specifiche di cessione: definite dagli articoli 43-bis e 43-ter del DPR 602/1973

Procedure per la cessione

Quando un’azienda decide di cedere i propri crediti DTA, deve rispettare precise formalità:

1. Forma dell’atto La cessione deve essere documentata attraverso:

  • Atto pubblico notarile, oppure
  • Scrittura privata autenticata da notaio

2. Notifica all’Agenzia L’atto di cessione deve essere comunicato alla Direzione Provinciale dell’Agenzia delle Entrate competente in base al domicilio fiscale di chi cede il credito.

3. Limitazioni per l’acquirente Chi acquista il credito:

  • Non può cederlo ulteriormente ad altri soggetti
  • Può utilizzarlo esclusivamente in compensazione tramite modello F24 (utilizzando il codice tributo 6834)

Cessioni all’interno dello stesso gruppo

Per le aziende che fanno parte di un gruppo societario, la legge prevede procedure semplificate:

  • I crediti possono essere ceduti tra società dello stesso gruppo senza le formalità notarili
  • È sufficiente indicare nella dichiarazione dei redditi gli estremi dei soggetti che ricevono il credito e gli importi trasferiti
  • Questa semplificazione facilita la gestione fiscale all’interno dei gruppi aziendali

Cosa non garantisce l’Agenzia delle Entrate

È importante sottolineare che l’Agenzia delle Entrate ha chiarito alcuni limiti del proprio ruolo:

Nessuna garanzia automatica

La comunicazione della cessione all’Agenzia non significa automaticamente che i crediti siano riconosciuti come validi e utilizzabili. L’Agenzia si riserva sempre il diritto di verificare la correttezza delle operazioni.

Controlli possibili

L’Agenzia può sempre controllare:

  • La regolarità fiscale delle operazioni del cedente e del cessionario
  • La corretta utilizzazione dei crediti d’imposta
  • Il recupero di eventuali crediti utilizzati impropriamente

Estraneità ai rapporti civili

L’Agenzia delle Entrate non interviene nei rapporti commerciali tra chi cede e chi acquista il credito, non svolge funzioni di intermediazione e non si occupa di questioni contrattuali o precontrattuali.

Implicazioni pratiche per le aziende

Questa chiarificazione dell’Agenzia delle Entrate rappresenta un passo importante per:

  • Maggiore certezza operativa: le aziende sanno esattamente quali procedure seguire
  • Facilitazione degli scambi: procedure chiare favoriscono il mercato dei crediti DTA
  • Riduzione dei rischi: la definizione dei ruoli e delle responsabilità aiuta a evitare contenziosi

La possibilità di cedere i crediti DTA rappresenta uno strumento importante per migliorare la liquidità aziendale, permettendo alle imprese di monetizzare immediatamente perdite fiscali che altrimenti richiederebbero anni per essere utilizzate.

Tuttavia, data la complessità normativa e le implicazioni fiscali, è sempre consigliabile affidarsi a consulenti specializzati per valutare l’opportunità e la corretta esecuzione di queste operazioni.

La chiarificazione dell’Agenzia delle Entrate, pur non introducendo novità sostanziali, fornisce quella certezza procedurale che il mercato attendeva per operare con maggiore serenità in questo ambito.

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