Esigenze mediche insoddisfatte in Europa: il rapporto Eurostat 2024 svela le profonde disparità nell’accesso alle cure

Le esigenze mediche insoddisfatte colpiscono il 3,6% degli europei nel 2024 secondo Eurostat. Grecia prima (21,9%), forti disparità tra ricchi e poveri (6% vs 3,2%). Cause: costi, liste d’attesa, distanze. Italia critica per cure odontoiatriche con 11,6% di popolazione insoddisfatta.
Blocchi di legno con simboli sanitari e mano femminile che solleva un cubo con croce blu, concetto di esigenze mediche insoddisfatte e difficoltà di accesso alle cure.
Contenuti Nascondi
  1. Un problema persistente nell’Europa del benessere
  2. Il quadro europeo: una geografia dell’esclusione sanitaria
    1. I paesi in maggiore difficoltà
    2. I virtuosi dell’accesso universale
  3. Il divario sociale: quando la povertà compromette la salute
    1. L’ineguaglianza nell’accesso alle cure
    2. Le disparità più marcate
  4. Le cause strutturali dell’inaccessibilità
    1. I costi come barriera principale
    2. Le liste d’attesa: un problema crescente
    3. La distanza geografica: l’ultima frontiera dell’esclusione
  5. L’evoluzione temporale del fenomeno
    1. Trend storici e analisi comparativa
    2. L’impatto della pandemia COVID-19
  6. Il caso italiano: una posizione intermedia con criticità specifiche
    1. Performance generale e specializzazioni
    2. Le peculiarità del sistema sanitario italiano
  7. Le conseguenze economiche e sociali
    1. Costi per il sistema sanitario
    2. Impatti sulla coesione sociale
  8. Il ruolo dell’assicurazione sanitaria integrativa
    1. La risposta del mercato privato
    2. Modelli di sistema misto
  9. Innovazioni tecnologiche e nuove opportunità
    1. La digitalizzazione della sanità
    2. L’evoluzione verso la medicina personalizzata
  10. Le strategie di mitigazione: approcci integrati
    1. Riforme dei sistemi di finanziamento
    2. Riorganizzazione dell’offerta sanitaria
  11. Il peso economico delle cure sulle famiglie
    1. L’onere finanziario percepito
    2. Strategie familiari di gestione
  12. Implicazioni per le politiche sanitarie
    1. La necessità di riforme strutturali
    2. Il ruolo dell’Unione Europea
  13. Prospettive future: verso sistemi sanitari più inclusivi
    1. Tendenze demografiche e epidemiologiche
    2. Innovazioni organizzative
  14. Il ruolo dell’innovazione assicurativa
    1. Nuovi prodotti per bisogni emergenti
    2. Integrazione con i sistemi pubblici
  15. Raccomandazioni strategiche
    1. Per i policy maker
    2. Per il settore privato
  16. Conclusioni: verso un’Europa della salute più equa

Un problema persistente nell’Europa del benessere

Nel 2024, secondo i dati Eurostat, il 3,6% delle persone di età pari o superiore a 16 anni nell’Unione Europea che necessitavano di una visita medica o di un trattamento ha dichiarato di non essere riuscita a riceverlo per motivi finanziari, lunghe liste d’attesa o distanza dai fornitori di servizi sanitari. Questo dato, apparentemente contenuto, nasconde in realtà profonde disparità territoriali e sociali che mettono in discussione l’efficacia dei sistemi sanitari europei nel garantire l’universalità dell’accesso alle cure.

Il fenomeno delle esigenze mediche insoddisfatte rappresenta uno dei paradossi più significativi dell’Europa contemporanea: in un continente che vanta alcuni dei sistemi sanitari più avanzati al mondo, milioni di cittadini si trovano ancora impossibilitati ad accedere alle cure di cui necessitano. Questa situazione non solo compromette il benessere individuale, ma genera conseguenze economiche e sociali che si ripercuotono sull’intera collettività.

Il quadro europeo: una geografia dell’esclusione sanitaria

I paesi in maggiore difficoltà

L’analisi dei dati Eurostat 2024 rivela una mappa europea dell’accesso alle cure profondamente disomogenea. La Grecia si conferma il paese con la situazione più critica, con il 21,9% della popolazione che dichiara esigenze mediche insoddisfatte, un dato che evidenzia la persistenza di una crisi strutturale del sistema sanitario ellenico iniziata con la crisi economica del 2010 e mai completamente risolta.

La Finlandia, con il 12,4%, rappresenta un caso particolarmente interessante perché tradizionalmente considerata un modello di welfare nordico. Questo dato suggerisce che anche i sistemi sanitari apparentemente più solidi possono incontrare difficoltà nella gestione della domanda crescente di servizi sanitari, probabilmente legata all’invecchiamento demografico e alla maggiore complessità delle patologie trattate.

L’Estonia, con l’11,2%, completa il podio negativo, riflettendo le difficoltà di transizione e modernizzazione che caratterizzano ancora alcuni paesi dell’Europa orientale, nonostante i progressi significativi compiuti negli ultimi decenni.

I virtuosi dell’accesso universale

All’estremo opposto della classifica, Cipro registra il dato più virtuoso con appena lo 0,1% di esigenze mediche insoddisfatte, seguito da Malta (0,5%) e Repubblica Ceca (0,6%). Questi risultati evidenziano come dimensioni territoriali contenute, investimenti mirati in infrastrutture sanitarie e sistemi organizzativi efficienti possano garantire un accesso pressoché universale alle cure.

La performance della Repubblica Ceca è particolarmente significativa, considerando la trasformazione radicale del suo sistema sanitario dopo il 1989. Il successo ceco dimostra che è possibile costruire sistemi sanitari efficaci anche partendo da condizioni di partenza sfavorevoli, purché si investa in modo sistematico nella qualità e nell’accessibilità dei servizi.

Il divario sociale: quando la povertà compromette la salute

L’ineguaglianza nell’accesso alle cure

Uno degli aspetti più preoccupanti emersi dall’indagine Eurostat riguarda il divario sociale nell’accesso alle cure mediche. Le persone a rischio di povertà risultano significativamente più penalizzate: il 6,0% di loro ha segnalato bisogni medici insoddisfatti, rispetto al 3,2% di coloro che non sono a rischio di povertà.

Questa disparità, che quasi raddoppia la probabilità di non accedere alle cure per le fasce più deboli della popolazione, evidenzia come i sistemi sanitari europei, pur ispirati ai principi di universalità ed equità, mantengano ancora meccanismi che amplificano le disuguaglianze sociali esistenti.

Le disparità più marcate

Le differenze più pronunciate tra persone a rischio di povertà e quelle non a rischio sono state osservate in:

Grecia: 12,7 punti percentuali di differenza, evidenziando come la crisi economica abbia colpito in modo particolare le fasce più deboli della popolazione, creando un sistema sanitario a più velocità.

Romania: 10,7 punti percentuali, riflettendo le difficoltà strutturali di un sistema sanitario in transizione che fatica a garantire equità nell’accesso.

Lettonia: 9,9 punti percentuali, confermando come anche nei paesi baltici permangano sfide significative nella costruzione di sistemi sanitari equi e inclusivi.

Bisogni sanitari insoddisfatti per motivi economici, liste d’attesa lunghe o distanza, 2024
Bisogni sanitari insoddisfatti per motivi economici, liste d’attesa lunghe o distanza, 2024

Le cause strutturali dell’inaccessibilità

I costi come barriera principale

L’analisi delle cause che determinano l’inaccessibilità alle cure rivela che i motivi finanziari rappresentano la barriera principale per l’accesso ai servizi sanitari. Secondo dati storici Eurostat, il 2,4% della popolazione europea indica il costo dei trattamenti come principale ostacolo, una percentuale che assume particolare rilevanza quando si considera l’impatto cumulativo su milioni di cittadini.

In Italia, i dati evidenziano una situazione particolarmente critica per le cure odontoiatriche: l’11,6% della popolazione italiana dichiara problemi di accesso alle cure dentistiche, con il 10% che indica specificamente il costo come principale problema, ben al di sopra della media UE del 7,6%.

Le liste d’attesa: un problema crescente

Le liste d’attesa rappresentano il secondo fattore più rilevante, coinvolgendo l’1,1% della popolazione europea. Questo dato assume particolare significato se considerato nel contesto dell’evoluzione demografica europea: l’invecchiamento della popolazione e l’aumento delle patologie croniche stanno generando una pressione crescente sui sistemi sanitari, con conseguenti allungamenti dei tempi di attesa per prestazioni specialistiche.

La gestione delle liste d’attesa è diventata una delle sfide più complesse per i policy maker europei, richiedendo un delicato equilibrio tra sostenibilità economica e accessibilità dei servizi.

La distanza geografica: l’ultima frontiera dell’esclusione

Sebbene rappresenti una percentuale ridotta (0,1% a livello europeo), la distanza dai fornitori di servizi sanitari costituisce una barriera significativa in specifici contesti geografici. Questo problema riguarda principalmente:

Aree rurali e montane: dove la concentrazione dei servizi sanitari nei centri urbani crea difficoltà di accesso per le popolazioni periferiche.

Regioni insulari: dove i costi e la complessità logistica dei trasferimenti possono rendere proibitivo l’accesso a cure specialistiche.

Zone economicamente depresse: dove la carenza di investimenti sanitari si combina con difficoltà di mobilità della popolazione.

L’evoluzione temporale del fenomeno

Trend storici e analisi comparativa

L’analisi dell’evoluzione temporale delle esigenze mediche insoddisfatte rivela trend significativi che aiutano a comprendere l’efficacia delle politiche sanitarie europee. In Italia, il fenomeno ha raggiunto il picco massimo nel 2015 con il 7,2% della popolazione, per poi ridursi progressivamente fino al 5,5% nel 2016, evidenziando l’impatto positivo di specifiche misure adottate.

Tuttavia, i dati più recenti mostrano una stabilizzazione del fenomeno intorno al 3,6% a livello europeo, suggerendo che si sia raggiunto un plateau difficile da superare con le politiche attuali. Questa situazione richiede un ripensamento strategico degli approcci tradizionali alla gestione dei sistemi sanitari.

L’impatto della pandemia COVID-19

Sebbene i dati Eurostat 2024 non evidenzino ancora completamente l’impatto della pandemia, analisi preliminari suggeriscono che il COVID-19 abbia generato effetti contraddittori:

Accelerazione della digitalizzazione: la telemedicina e i servizi sanitari digitali hanno migliorato l’accesso per alcune categorie di pazienti.

Ritardi nelle cure elettive: la riorganizzazione dei servizi per fronteggiare l’emergenza ha generato accumuli nelle liste d’attesa per prestazioni non urgenti.

Disparità sociali amplificate: le fasce più deboli della popolazione hanno subito maggiormente gli effetti della disorganizzazione sanitaria.

Il caso italiano: una posizione intermedia con criticità specifiche

Performance generale e specializzazioni

L’Italia si posiziona in una situazione intermedia nel panorama europeo, con performance che variano significativamente in base al tipo di prestazione sanitaria. Mentre per le cure mediche generali il paese mantiene standard accettabili, emergono criticità specifiche in alcuni ambiti:

Cure odontoiatriche: l’Italia presenta uno dei dati più critici d’Europa, con l’11,6% della popolazione che dichiara problemi di accesso, principalmente per motivi economici.

Salute percepita: il 70,9% degli italiani over 16 dichiara di essere in ottima o buona salute, posizionando il paese al decimo posto nell’UE.

Aspettativa di vita: l’Italia mantiene una posizione di eccellenza con 83,4 anni di aspettativa di vita alla nascita, seconda solo alla Spagna.

Le peculiarità del sistema sanitario italiano

Il Servizio Sanitario Nazionale italiano presenta caratteristiche specifiche che influenzano l’accesso alle cure:

Modello universalistico: teoricamente garantisce l’accesso gratuito alle cure essenziali, ma presenta criticità nella copertura di prestazioni considerate “accessorie”.

Disparità regionali: le differenze nell’organizzazione e nel finanziamento tra regioni creano livelli di accessibilità non uniformi sul territorio nazionale.

Compartecipazione alla spesa: il sistema dei ticket e delle compartecipazioni può rappresentare una barriera per le fasce di popolazione con minori disponibilità economiche.

Le conseguenze economiche e sociali

Costi per il sistema sanitario

Le esigenze mediche insoddisfatte generano costi significativi per i sistemi sanitari europei attraverso diversi meccanismi:

Cronicizzazione delle patologie: il rinvio delle cure porta spesso all’aggravamento delle condizioni cliniche, richiedendo successivamente interventi più costosi e complessi.

Utilizzo inappropriato dei servizi di emergenza: pazienti che non riescono ad accedere alle cure primarie si rivolgono ai pronto soccorso, aumentando i costi e riducendo l’efficienza del sistema.

Perdita di produttività: condizioni di salute non trattate adeguatamente riducono la capacità lavorativa della popolazione, con conseguenze negative sulla crescita economica.

Impatti sulla coesione sociale

Il fenomeno delle esigenze mediche insoddisfatte compromette la coesione sociale europea attraverso:

Amplificazione delle disuguaglianze: le disparità nell’accesso alle cure rafforzano le divisioni sociali esistenti.

Erosione della fiducia istituzionale: l’incapacità dei sistemi pubblici di garantire l’accesso universale alle cure mina la legittimità delle istituzioni.

Segmentazione sociale: la crescita della sanità privata crea sistemi sanitari a più velocità, contraddicendo i principi fondanti del welfare europeo.

Il ruolo dell’assicurazione sanitaria integrativa

La risposta del mercato privato

Di fronte alle lacune dei sistemi sanitari pubblici, il mercato dell’assicurazione sanitaria privata sta registrando una crescita significativa in tutta Europa. Questi prodotti si configurano come:

Coperture integrative: che colmano i gap lasciati dai sistemi pubblici, particolarmente in ambiti come l’odontoiatria, l’oculistica e la medicina preventiva.

Acceleratori di accesso: che permettono di bypassare le liste d’attesa attraverso l’accesso a strutture private convenzionate.

Coperture di qualità superiore: che offrono standard di comfort e servizio superiori rispetto all’offerta pubblica standard.

Modelli di sistema misto

Diversi paesi europei stanno sperimentando modelli di sistema misto pubblico-privato:

Francia: il sistema di assicurazione complementare obbligatoria garantisce copertura universale mantenendo la qualità dei servizi.

Germania: il sistema di assicurazione obbligatoria pubblica e privata offre flessibilità di scelta mantenendo standard elevati.

Paesi Bassi: il modello di assicurazione obbligatoria gestita da operatori privati in regime di concorrenza controllata.

Esigenze mediche insoddisfatte in Europa: il rapporto Eurostat 2024 svela le profonde disparità nell'accesso alle cure. Le esigenze mediche insoddisfatte colpiscono il 3,6% degli europei nel 2024 secondo Eurostat. Grecia prima (21,9%), forti disparità tra ricchi e poveri (6% vs 3,2%). Cause: costi, liste d'attesa, distanze. Italia critica per cure odontoiatriche con 11,6% di popolazione insoddisfatta.

Quota di persone di 16 anni o più che dichiarano bisogni sanitari insoddisfatti di visite mediche o trattamenti, per motivo principale, 2024

Innovazioni tecnologiche e nuove opportunità

La digitalizzazione della sanità

Le tecnologie digitali stanno aprendo nuove opportunità per ridurre le esigenze mediche insoddisfatte:

Telemedicina: permette di superare le barriere geografiche e ridurre i costi di accesso, particolarmente efficace per il follow-up di patologie croniche e la medicina preventiva.

Intelligenza artificiale: strumenti di diagnosi automatica e screening di massa possono identificare precocemente condizioni patologiche riducendo i costi di trattamento.

Piattaforme digitali di prenotazione: sistemi integrati che ottimizzano l’allocazione delle risorse sanitarie e riducono i tempi di attesa.

Wearable e sensori: dispositivi per il monitoraggio continuo della salute che permettono interventi preventivi e riducono la necessità di cure intensive.

L’evoluzione verso la medicina personalizzata

La medicina di precisione rappresenta una frontiera promettente per l’ottimizzazione dell’efficacia terapeutica:

Farmacogenomica: terapie personalizzate basate sul profilo genetico del paziente per massimizzare l’efficacia e ridurre gli effetti collaterali.

Biomarcatori predittivi: identificazione precoce di predisposizioni patologiche per interventi preventivi mirati.

Terapie digitali: applicazioni e dispositivi medici che integrano le cure tradizionali riducendo i costi di trattamento.

Le strategie di mitigazione: approcci integrati

Riforme dei sistemi di finanziamento

Per ridurre le esigenze mediche insoddisfatte, i paesi europei stanno sperimentando diverse strategie:

Sistemi di pagamento basati sui risultati: meccanismi che legano il compenso dei fornitori agli outcome clinici raggiunti.

Fondi di solidarietà: strumenti di finanziamento dedicati alle fasce più deboli della popolazione.

Compartecipazione progressiva: sistemi di ticket modulati in base al reddito per garantire sostenibilità ed equità.

Investimenti in prevenzione: programmi di screening e medicina preventiva per ridurre i costi di trattamento delle patologie avanzate.

Riorganizzazione dell’offerta sanitaria

Medicina territoriale: rafforzamento dei servizi sanitari di prossimità per ridurre la necessità di spostamenti e migliorare l’accessibilità.

Case della salute: strutture multidisciplinari che integrano diversi servizi sanitari in un’unica sede.

Reti sanitarie integrate: sistemi che collegano ospedale e territorio per garantire continuità assistenziale.

Specializzazione regionale: concentrazione di centri di eccellenza per patologie complesse bilanciata da una rete capillare per le cure di base.

Il peso economico delle cure sulle famiglie

L’onere finanziario percepito

I dati Eurostat evidenziano che in Italia le cure sanitarie rappresentano un forte onere finanziario per il 29% dei cittadini, posizionando il paese tra quelli con il maggiore impatto economico percepito. Solo Cipro (39%) e Bulgaria (32%) registrano percentuali superiori.

Questa percezione si scompone in diverse componenti:

Farmaci: solo il 49% degli europei dichiara che l’acquisto di medicinali non comporta oneri finanziari significativi per la famiglia.

Cure odontoiatriche: rappresentano la voce di spesa sanitaria più problematica, con quasi la metà della popolazione europea (48%) che dichiara difficoltà economiche nell’accesso.

Prestazioni specialistiche: visite ed esami diagnostici privati per evitare le liste d’attesa del sistema pubblico.

Strategie familiari di gestione

Le famiglie europee adottano diverse strategie per gestire i costi sanitari:

Rinvio delle cure: posticipare trattamenti non urgenti nella speranza di un miglioramento spontaneo o di una maggiore disponibilità economica futura.

Automedicazione: ricorso a farmaci da banco e cure fai-da-te per evitare i costi delle visite mediche.

Turismo sanitario interno: spostamenti verso regioni o paesi con costi più contenuti o liste d’attesa più brevi.

Ricorso al mercato privato: utilizzo di assicurazioni sanitarie integrative o pagamento diretto per accedere a cure tempestive.

Implicazioni per le politiche sanitarie

La necessità di riforme strutturali

I dati Eurostat evidenziano l’urgenza di riforme strutturali nei sistemi sanitari europei:

Riequilibrio del finanziamento: necessità di aumentare la quota di finanziamento pubblico per ridurre l’onere economico sulle famiglie.

Ottimizzazione dell’organizzazione: ristrutturazione dei percorsi di cura per ridurre inefficienze e migliorare l’accessibilità.

Investimenti in prevenzione: potenziamento della medicina preventiva per ridurre i costi di trattamento delle patologie avanzate.

Integrazione pubblico-privato: sviluppo di modelli collaborativi che sfruttino le sinergie tra settore pubblico e privato.

Il ruolo dell’Unione Europea

L’UE può contribuire alla riduzione delle esigenze mediche insoddisfatte attraverso:

Coordinamento delle politiche: promozione di best practice e standardizzazione degli approcci più efficaci.

Finanziamenti mirati: fondi strutturali dedicati al rafforzamento dei sistemi sanitari dei paesi più in difficoltà.

Mobilità sanitaria: facilitazione dell’accesso transfrontaliero alle cure per ridurre le disparità territoriali.

Ricerca e innovazione: investimenti in tecnologie sanitarie che riducano i costi e migliorino l’accessibilità.

Prospettive future: verso sistemi sanitari più inclusivi

Tendenze demografiche e epidemiologiche

Le proiezioni demografiche europee evidenziano sfide crescenti per i sistemi sanitari:

Invecchiamento accelerato: l’aumento della popolazione anziana incrementerà la domanda di servizi sanitari complessi.

Transizione epidemiologica: crescita delle patologie croniche che richiedono assistenza continuativa e multidisciplinare.

Nuove patologie: emergenza di nuove minacce sanitarie che richiedono adattamenti rapidi dei sistemi di cura.

Cambiamenti climatici: impatti sanitari del riscaldamento globale che richiederanno nuove strategie di prevenzione e cura.

Innovazioni organizzative

Sanità digitale: sviluppo di ecosistemi digitali integrati per l’erogazione di servizi sanitari a distanza.

Medicina partecipativa: coinvolgimento attivo dei pazienti nella gestione della propria salute attraverso strumenti digitali.

Reti di cura integrate: sistemi che collegano diversi fornitori di servizi sanitari per garantire continuità assistenziale.

Approcci basati sul valore: modelli di pagamento che premiano i risultati sanitari piuttosto che il volume delle prestazioni erogate.

Il ruolo dell’innovazione assicurativa

Nuovi prodotti per bisogni emergenti

Il settore assicurativo sta sviluppando soluzioni innovative per rispondere alle esigenze mediche insoddisfatte:

Microassicurazioni sanitarie: prodotti a basso costo per coprire rischi specifici, accessibili anche alle fasce di popolazione a basso reddito.

Assicurazioni parametriche: coperture che erogano prestazioni automatiche al verificarsi di specifiche condizioni cliniche.

Polizze comportamentali: prodotti che premiano stili di vita salutari attraverso sconti sui premi o servizi aggiuntivi.

Coperture temporanee: assicurazioni a breve termine per coprire periodi di maggiore vulnerabilità sanitaria.

Integrazione con i sistemi pubblici

Partenariati pubblico-privato: collaborazioni strutturate per l’erogazione di servizi sanitari che combinino efficienza privata e equità pubblica.

Fondi sanitari integrativi: strumenti collettivi che permettono l’accesso a cure private mantenendo principi solidaristici.

Voucher sanitari: sistemi di buoni per l’acquisto di prestazioni private finanziati da fondi pubblici.

Assicurazioni sociali obbligatorie: modelli che estendono la copertura assicurativa a tutta la popolazione attraverso meccanismi obbligatori.

Raccomandazioni strategiche

Per i policy maker

Investimenti mirati: concentrare le risorse sui segmenti di popolazione e le aree geografiche più penalizzate.

Monitoraggio sistematico: sviluppare sistemi di rilevazione continua delle esigenze mediche insoddisfatte per interventi tempestivi.

Valutazione d’impatto: misurare sistematicamente l’efficacia delle politiche adottate attraverso indicatori standardizzati.

Coordinamento europeo: promuovere lo scambio di best practice e la convergenza verso standard comuni di accessibilità.

Per il settore privato

Responsabilità sociale: sviluppare prodotti assicurativi accessibili che contribuiscano alla riduzione delle disparità sanitarie.

Innovazione tecnologica: investire in soluzioni digitali che riducano i costi di erogazione dei servizi sanitari.

Collaborazione istituzionale: partecipare attivamente ai tavoli di concertazione per lo sviluppo di sistemi sanitari misti efficaci.

Trasparenza e qualità: garantire standard elevati di trasparenza e qualità nei servizi offerti per costruire fiducia nel sistema.

Conclusioni: verso un’Europa della salute più equa

I dati Eurostat 2024 sulle esigenze mediche insoddisfatte offrono un quadro complesso dell’accesso alle cure in Europa, evidenziando progressi significativi ma anche persistenti criticità che richiedono interventi strutturali. Il fatto che il 3,6% della popolazione europea non riesca ad accedere alle cure di cui necessita rappresenta non solo un fallimento dei singoli sistemi sanitari nazionali, ma una sfida collettiva per l’intero progetto europeo.

La forte correlazione tra condizioni economiche e accesso alle cure evidenzia come la salute rimanga ancora un privilegio legato al reddito piuttosto che un diritto universalmente garantito. Le disparità osservate tra paesi come la Grecia (21,9%) e Cipro (0,1%) dimostrano che soluzioni efficaci esistono e possono essere implementate anche in contesti di risorse limitate.

La strada verso l’equità sanitaria richiede un approccio multidimensionale che combini:

  • Riforme dei sistemi di finanziamento per ridurre l’onere economico sulle famiglie
  • Innovazioni organizzative e tecnologiche per migliorare l’efficienza dei servizi
  • Integrazione strategica tra settore pubblico e privato per ottimizzare le risorse disponibili
  • Politiche di prevenzione per ridurre la domanda futura di cure complesse

Il raggiungimento dell’obiettivo di sviluppo sostenibile numero 3 (“Buona salute e benessere”) richiede che l’Europa trasformi l’accesso universale alle cure da aspirazione a realtà concreta per tutti i suoi cittadini. Solo attraverso questo impegno collettivo sarà possibile costruire un’Europa più giusta e resiliente, capace di affrontare le sfide sanitarie del futuro senza lasciare indietro nessuno.

I dati Eurostat non rappresentano solo statistiche, ma il riflesso di milioni di storie personali di cittadini europei che lottano quotidianamente per accedere alle cure di cui necessitano. Trasformare questi numeri in politiche efficaci e soluzioni concrete rappresenta una delle sfide più importanti per il futuro dell’Europa sociale.

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