Lavori usuranti: chi sono, quali vantaggi previdenziali spettano e come riconoscere il proprio diritto alla pensione anticipata

I lavori usuranti consentono l’accesso a pensione anticipata con requisiti agevolati. Scopri categorie riconosciute, differenze con i lavori gravosi e documenti INPS richiesti.
Operaio con casco arancione al tornio, esempio di lavori usuranti

Nel mondo previdenziale italiano alcune categorie di lavoratori svolgono mansioni che, per le condizioni fisiche o ambientali in cui si esercitano, sono riconosciute come particolarmente faticose. Si tratta degli addetti ai lavori usuranti, un gruppo ristretto ma tutelato da normative specifiche, che permette loro di accedere alla pensione in anticipo rispetto agli ordinari requisiti previsti dalla legge Fornero.

Conoscere con precisione se si rientra in questa categoria è fondamentale, poiché può significare avere accesso a importanti misure agevolative in ambito pensionistico, in particolare alla pensione di anzianità sopravvissuta alla riforma del 2011 e alla pensione anticipata per lavoratori precoci.

Chi sono gli addetti ai lavori usuranti?

La definizione di “lavoro usurante” è contenuta in più normative, ma il riferimento principale è il Decreto Legislativo 67/2011, che disciplina l’accesso anticipato alla pensione per alcune categorie di lavoratori. A completamento, è utile consultare l’allegato al Decreto del Ministero del Lavoro del 19 maggio 1999, che elenca dettagliatamente le attività considerate usuranti.

Secondo questi riferimenti normativi, rientrano tra gli addetti ai lavori usuranti:

  • I lavoratori addetti alla linea di catena, ovvero impiegati in processi produttivi con ritmi ripetitivi e predefiniti, come le catene di montaggio industriale.
  • I conducenti di veicoli adibiti al trasporto collettivo, con capienza superiore a nove persone, quindi prevalentemente autisti di autobus e trasporto pubblico locale.
  • Gli addetti alla lavorazione del vetro cavo, esposti a calore, sostanze nocive e condizioni ambientali difficili.
  • I lavoratori che operano ad alte temperature o in spazi ristretti, come ad esempio forni industriali, gallerie o ambienti confinati.
  • I palombari, ossia subacquei professionisti che lavorano a profondità significative.
  • Gli addetti allo smantellamento di strutture in amianto, soggetti a rischi importanti per la salute.

Quali agevolazioni sono previste?

Chi rientra tra gli addetti ai lavori usuranti ha diritto a due importanti forme di pensionamento agevolato:

1. Pensione di anzianità “pre-Fornero”

Questa forma di pensione, risalente al periodo precedente alla riforma Fornero, è rimasta attiva esclusivamente per i lavoratori usuranti. I requisiti per accedervi sono i seguenti:

  • 61 anni e 7 mesi di età,
  • 35 anni di contributi,
  • Una quota complessiva (età + contributi) pari almeno a 97,6.

Tali requisiti devono essere maturati svolgendo mansioni usuranti per almeno sette anni negli ultimi dieci oppure per la metà dell’intera vita lavorativa.

2. Pensione anticipata per lavoratori precoci

I lavoratori usuranti hanno anche diritto, se in possesso di almeno 12 mesi di contributi da lavoro effettivo prima dei 19 anni di età, alla cosiddetta pensione anticipata precoci, che prevede l’accesso al trattamento pensionistico con soli 41 anni di contributi, a prescindere dall’età anagrafica.

Questa possibilità riguarda anche:

  • i disoccupati involontari da lungo tempo,
  • i caregiver (chi assiste un familiare con disabilità grave),
  • gli invalidi civili con almeno il 74% di invalidità,
  • e, appunto, gli addetti a lavori usuranti, notturni e gravosi.

Differenze con i lavori gravosi

È importante non confondere i lavori usuranti con i lavori gravosi, sebbene entrambe le categorie siano riconosciute come meritevoli di tutela e rientrino in misure agevolative. La differenza principale sta nel fatto che gli addetti a lavori gravosi non hanno accesso alla pensione di anzianità pre-Fornero, ma possono usufruire di altri strumenti, come:

  • L’Ape Sociale, un’indennità erogata dallo Stato che accompagna alla pensione di vecchiaia, riservata a chi ha almeno 63 anni di età e un’anzianità contributiva di 30 o 36 anni, a seconda della categoria.
  • La pensione anticipata precoci, con gli stessi requisiti degli usuranti (41 anni di contributi e lavoro precoce).

Il numero di categorie rientranti tra i lavoratori gravosi è maggiore rispetto a quelle degli usuranti: si contano ben 27 mansioni, aggiornate nel tempo anche in base alle condizioni epidemiologiche e all’aspettativa di vita (come da elenco INPS aggiornato con il DPCM del 4 ottobre 2022).

Come dimostrare di essere un lavoratore usurante

Per beneficiare delle agevolazioni, non è sufficiente aver svolto un lavoro ritenuto faticoso: è necessario dimostrarlo documentalmente. La prova principale è costituita dalla comunicazione annuale del modello LAV_US, che il datore di lavoro è tenuto a inviare all’INPS per certificare l’impiego in mansioni usuranti.

Per i periodi lavorativi più lontani nel tempo, può essere necessario integrare la documentazione con:

  • contratti di lavoro
  • buste paga
  • libretti di lavoro
  • certificazioni aziendali datate

Attenzione: l’INPS richiede documenti redatti in epoca coeva ai fatti. Le dichiarazioni “ora per allora” hanno scarso valore probatorio, se non come prove integrative. La testimonianza personale non è sufficiente senza evidenze scritte.

Essere riconosciuti come lavoratori usuranti può fare la differenza, tuttavia, è fondamentale:

  • conoscere l’elenco aggiornato delle attività usuranti
  • verificare con attenzione la propria posizione contributiva
  • raccogliere per tempo la documentazione necessaria

Una corretta pianificazione previdenziale, meglio se supportata da consulenti esperti, consente di non perdere diritti importanti e di valorizzare appieno la propria storia lavorativa.

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