Intervista esclusiva a Giovanpaolo Arioldi di Opstart: “Così abbiamo chiuso una operazione da oltre 1 milione di Euro in solo 8 settimane”
CONTENUTO REALIZZATO IN PARTNERSHIP CON OPSTART
Parliamo di lending crowdfunding
Il paradosso italiano della finanza alle PMI: vinci un bando pubblico ma devi aspettare 18 mesi per vedere i soldi. Nel frattempo, gli investimenti non possono attendere e le banche tradizionali spesso temporeggiano. Una contraddizione che sta trovando soluzioni innovative nel lending crowdfunding, dove piattaforme digitali autorizzate da Banca d’Italia e Consob mettono in contatto imprese e investitori privati per finanziamenti-ponte a interesse.
Il caso più recente? Marmo Idea 4.0, manifatturiera marchigiana che nel 2024 ha raccolto oltre 1 milione di euro in sole 8 settimane su Crowdlender, rimborsando poi addirittura in anticipo il prestito ricevuto. Un’operazione che ha coinvolto oltre 200 investitori e che racconta molto sui nuovi equilibri della finanza alternativa italiana.
Ne parliamo con Giovanpaolo Arioldi, CEO di Opstart, la fintech Bergamasca che ha creato lo strumento a marchio registrato Crowdbridge® e che sta ridefinendo il rapporto tra incentivi pubblici e liquidità aziendale.
Sig.Arioldi, oltre un milione di euro raccolti in sole 8 settimane e rimborso anticipato. Numeri che fanno rumore in un mercato abituato a tempi ben diversi. Cosa è successo davvero con Marmo Idea 4.0?
“È successo quello che dovrebbe essere la normalità ma che invece rappresenta ancora un’eccezione nel nostro sistema finanziario. Marmo Idea 4.0 aveva vinto il bando Next Appennino di Invitalia per oltre 1 milione di euro, più cofinanziamento aziendale. Soldi certi, ma con i classici tempi della pubblica amministrazione: 12-18 mesi di attesa.
L’azienda non poteva permettersi di fermare il piano industriale per aspettare, così abbiamo strutturato un Crowdbridge®, il mercato ha risposto con una velocità che francamente ci ha sorpresi, 235 investitori in cinque tranche di raccolta progressive.
Lei parla di “velocità del mercato”. Ma questi investitori chi sono davvero? E cosa li spinge a finanziare un’azienda di marmi in provincia di Macerata?
“Domanda intelligente, perché tocca il cuore del fenomeno. I nostri dati mostrano investitori per il 65% provenienti dal Nord Italia, persone normali come noi, dai più piccoli risparmiatori, lavoratori dipendenti, a professionisti, medici, e imprenditori con patrimoni medio alti. Non speculatori puri, ma persone che vogliono capire dove mettono i soldi.
Nel caso di Marmo Idea 4.0, l’elemento di attrazione è stata la trasparenza totale: business plan pubblico, bilanci degli ultimi tre anni, dettaglio del bando vinto e soprattutto la presenza di un evento di liquidità futuro ( in questo caso l’erogazione di un importante a fronte da parte di un ente pubblico, a fronte delle spese sostenute da parte di un impresa per la realizzazione di un progetto di bando incentivato) con il quale rimborsare il prestito ottenuto dagli investitori. Quando mostri un decreto di assegnazione Invitalia, l’investitore ragiona diversamente.”
Ma cosa succede se l’erogazione del bando tarda o se ci sono intoppi?
“Ha ragione a incalzare su questo punto, è il cuore della questione. Il nostro Crowdbridge® non è un investimento ‘a scatola chiusa’. Prima di lanciare l’operazione, il nostro team di selezione verifica tutto: decreto di assegnazione, conformità del progetto, storico dell’ente erogatore, capacità aziendale di rispettare i milestone.
Nel caso di Marmo Idea 4.0, avevamo un decreto firmato per un progetto di digitalizzazione 4.0, con un’azienda che fattura oltre 4 milioni l’anno e ha chiuso tre esercizi consecutivi in utile. Non proprio un azzardo.”
Lei ha citato “raccolta con cinque tranche progressive”. Strategia per testare il mercato o necessità operativa?
“Entrambe le cose, ma soprattutto una questione di gestione del rischio, in quanto l’azienda non aveva necessità immediata di tutti i soldi, in quanto il bando prevedeva uno sviluppo del progetto per step; quindi la raccolta è stata studiata in funzione delle tempistiche e delle necessità dei vari obiettivi industriali.
Questo ci ha permesso di monitorare l’avanzamento real-time e agli investitori di vedere concretamente l’uso dei fondi. Un approccio che nel crowdfunding tradizionale è raro, ma che nel lending può fare la differenza tra un investimento informato e una scommessa.”
Dal punto di vista normativo, come vi muovete? Il lending crowdfunding è ancora un terreno con zone grigie…
“Zero zone grigie, almeno dal nostro lato. Opstart , già iscritta dal 2015 nell’albo Consob dei gestori di portali di Crowdfunding , è ora un ECSP (European Crowdfunding Service Provider) iscritta nell’apposito albo tenuto da ESMA ( Europena Securities and Markets Authority) ed è stata autorizzata da Consob e Banca d’Italia secondo il regolamento Europeo 1503/2020 ed è l’unica piattaforma, che offre tutti gli strumenti previsti
Il problema semmai è educativo: molti investitori non conoscono ancora bene le differenze tra i vari strumenti, che noi offriamo, lending , equity e minibond, siamo infatti una tra le prime piattaforme italiane e l’unica ad offrire tutti gli strumenti che il regolamento Europeo sopra citato, permette ai portali autorizzati di offrire ad aziende ed investitori.
Parliamo di numeri concreti. Che rendimenti offrite e come li giustificate rispetto ai tassi di mercato?
“Sul caso Marmo Idea 4.0, il tasso annuo lordo era diviso per taglio di investimento, a partire dal 9,5% annuo per investimenti fino a 1.499€, 10% tra 1.500€ e 4.999€ e 10,5% oltre i 5.000€. Per un finanziamento di 17 mesi con una canalizzazione di un contributo pubblico, che può essere vista come una sorta di garanzia indiretta , è un rendimento decisamente interessante.
La giustificazione è semplice: noi stiamo facendo il lavoro che le banche non fanno o se li fanno è per importi decisamente più elevati rispetto al nostro target.Il nostro costo del credito riflette la velocità, la flessibilità e il rischio di un finanziamento chirografario, ma sempre con una grande attenzione alla valutazione del merito creditizio e della capacità dell’azienda di rimborsare il debito e portare a termine il progetto d’investimento per il quale hanno ottenuto un contributo pubblico da parte di un ente pubblico.
Le banche, appunto. Marmo Idea 4.0 non aveva alternative tradizionali?
“Questa è la domanda da un milione di euro, letteralmente. L’azienda aveva una linea di credito di 400mila euro, già utilizzata. Per ottenere un ponte da circa 1 milione di euro su un bando, avrebbe dovuto:
- Aspettare l’istruttoria della banca (3-4 mesi minimo)
- Capire se la banca avesse il prodotto pronto per lei
- Negoziare le condizioni e le garanzie
- Ottenere l’erogazione
Nel tempo in cui la banca avrebbe capito l’iniziativa, noi l’abbiamo messa in piattaforma e i nostri investitori l’hanno finanziata. Opstart collabora con GrifoFinance su operazioni analoghe. Come funziona questa partnership?
“Con Grifo abbiamo una collaborazione strategica sui crediti fiscali, che è un mercato complementare ma diverso. Si tratta di operazioni più strutturate sui bonus edilizi e crediti d’imposta, dove serve una competenza fiscale specialistica che loro hanno sviluppato negli anni.”
Guardando i prossimi mesi, su cosa state lavorando? Il PNRR aprirà nuove opportunità?
“Il PNRR è un’autostrada per il nostro business, ma anche una sfida enorme. Abbiamo in pipeline diverse operazioni da qui a fine 2025.
Il punto è che molte aziende stanno scoprendo ora che vincere un bando è solo l’inizio. Deve partire subito la macchina operativa, e per questo servono strumenti finanziari agili come il nostro. Stiamo diventando, di fatto, un supporto sempre più concreto del sistema incentivi italiano.”
Una domanda scomoda per chiudere: cosa succede se un’azienda finanziata non riesce poi a ottenere effettivamente i fondi pubblici promessi?
“Domanda legittima e che ci facciamo ogni giorno ed è proprio per questo che in fase di selezione e valutazione dell’operazione, visto che il rischio zero non esiste, oltre ad un’attenta e meticolosa analisi dei progetti, come già spiegato prima, cerchiamo dove possibile di raccogliere per i nostri investitori delle garanzie aggiuntive per ridurre il più possibile il rischio anche in caso di mancata erogazione del contributo. Non è charity, è business con regole chiare.”
FOCUS TECNICO
Cos’è il Crowdbridge®: Strumento di finanziamento ponte registrato da Opstart, che permette alle aziende vincitrici di bandi pubblici di ottenere liquidità immediata attraverso il lending crowdfunding, in attesa dell’erogazione dei contributi.
Come funziona: L’azienda presenta il decreto di assegnazione del bando, Opstart verifica la conformità e lancia la campagna di raccolta fondi sulla piattaforma Crowdlender. Gli investitori prestano denaro all’azienda a fronte di un interesse, con rimborso previsto all’arrivo dei fondi pubblici.
Rischi principali: Mancata erogazione del contributo pubblico, difficoltà finanziarie dell’azienda beneficiaria, ritardi nell’implementazione del progetto.
Questo contenuto è stato realizzato in collaborazione editoriale con Opstart Srl, società che ha stipulato una partnershio con GrifoFinance e che gestisce la piattaforma Crowdlender. Le informazioni hanno finalità di approfondimento settoriale e non costituiscono sollecitazione al pubblico risparmio.
Gli investimenti in lending crowdfunding comportano il rischio di perdita parziale o totale del capitale investito. Prima di investire, valutare attentamente le informazioni disponibili sul portale www.crowdlender.it e consultare un consulente qualificato.