Come funziona l’uscita anticipata con 41 anni di contributi per i lavoratori precoci
Tra gli strumenti di flessibilità pensionistica attualmente previsti dall’ordinamento previdenziale italiano, la pensione anticipata per lavoratori precoci rappresenta una delle opzioni più interessanti per determinate categorie di lavoratori che hanno iniziato a versare contributi in giovane età.
Si tratta di un trattamento pensionistico che consente l’accesso alla quiescenza in presenza di soli 41 anni di contributi, un requisito decisamente più favorevole rispetto a quello richiesto per la pensione anticipata ordinaria, 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne, a cui va aggiunta una finestra mobile di attesa pari a 3 mesi.
I requisiti richiesti e le condizioni da soddisfare per poter beneficiare di questa misura, però, sono particolarmente stringenti e meritano un’attenta analisi.
Chi sono i lavoratori precoci?
Ai fini previdenziali, si definiscono lavoratori precoci quei soggetti che:
- risultano in possesso di almeno un contributo accreditato entro il 31 dicembre 1995
- hanno maturato almeno 12 mesi di contribuzione derivante da lavoro effettivo (e non da riscatto), svolto prima del compimento dei 19 anni di età
È importante sottolineare che non è sufficiente possedere i requisiti di “precoce” per accedere automaticamente alla pensione anticipata con 41 anni di contributi.
La normativa vigente prevede infatti che, oltre ad essere lavoratori precoci, gli interessati debbano appartenere ad una delle categorie cosiddette tutelate.
L’accesso alla pensione anticipata per lavoratori precoci è riservato esclusivamente a coloro che, oltre ai requisiti di precocità, si trovano in una delle seguenti condizioni:
1. Disoccupati di lungo corso
Lavoratori che:
- hanno cessato un rapporto di lavoro per licenziamento, dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale nell’ambito di procedure di conciliazione;
- hanno terminato integralmente il periodo di fruizione di prestazioni di disoccupazione (NASpI)
2. Caregiver
Lavoratori che:
- assistono da almeno 6 mesi un familiare di primo grado (eccezionalmente di secondo grado) convivente riconosciuto portatore di handicap in situazione di gravità (art. 3, comma 3, Legge 104/1992).
La convivenza e l’assistenza devono essere continuative e documentabili.
3. Invalidi civili
Lavoratori con una percentuale di invalidità civile riconosciuta pari o superiore al 74%.
4. Addetti a lavori gravosi e usuranti
Rientrano in questa categoria:
- addetti a lavori usuranti e notturni, individuati ai sensi della normativa vigente (Dlgs 67/2011);
- lavoratori impiegati in mansioni faticose o pesanti previste dall’elenco degli addetti a lavori gravosi di cui agli allegati C ed E alla legge n. 232/2016 (ad esempio: operai edili, conduttori di macchinari, infermieri in turni notturni, autotrasportatori, addetti alla cura di persone non autosufficienti, ecc.). Non accedono invece i cd. Nuovi addetti ai lavori gravosi di cui all’elenco allegato alla legge di Bilancio 2022.
La domanda di pensione anticipata precoci deve essere presentata all’INPS in due fasi distinte:
- Presentazione della domanda di riconoscimento dei requisiti come lavoratore precoce appartenente a categoria tutelata (entro un termine annuale stabilito dal Collegato Lavoro il 31 marzo di ogni anno; la domanda può essere presentata tardivamente entro il 30 novembre).
- Presentazione della successiva domanda di pensione, una volta ottenuto il riconoscimento dei requisiti, previo perfezionamento dei 41 anni di contribuzione richiesti.
L’assegno pensionistico è calcolato secondo le regole ordinarie, in base alla posizione contributiva dell’assicurato, senza particolari penalizzazioni.
La pensione anticipata per lavoratori precoci costituisce certamente un’opportunità preziosa per alcuni lavoratori che hanno iniziato molto presto il proprio percorso contributivo e che si trovano in condizioni soggettive di particolare tutela.
I requisiti richiesti, sia in termini di contribuzione che di appartenenza a specifiche categorie protette, rendono questa misura accessibile solo a una platea limitata di beneficiari.
Come sempre accade in ambito previdenziale, è fondamentale procedere a una valutazione attenta e personalizzata della propria posizione, per verificare la sussistenza dei requisiti richiesti e la correttezza della documentazione da presentare.
Solo attraverso una corretta pianificazione previdenziale è possibile evitare errori e sfruttare appieno le opportunità offerte dal sistema pensionistico italiano.