Tra le misure che consentono di andare in pensione prima dell’età ordinaria, particolare rilievo assume la pensione anticipata per lavoratori precoci, un trattamento previdenziale che permette di lasciare il lavoro con 41 anni di contributi (più una finestra di 3 mesi), anche prima della pensione anticipata ordinaria prevista dal sistema generale.
Ma chi può accedervi davvero? E cosa significa essere un lavoratore precoce secondo la normativa vigente?
Chi sono i lavoratori precoci
Viene definito precoce il lavoratore che possiede almeno un contributo versato entro il 31 dicembre 1995 e, soprattutto, almeno 12 mesi di contributi derivanti da effettivo lavoro (non da riscatto o figurativi) prima del compimento del 19° anno di età.
Questi due requisiti, anzianità contributiva pre-1996 e un anno di lavoro effettivo da giovanissimo, rappresentano le fondamenta per accedere al canale anticipato. Tuttavia, non è sufficiente essere un lavoratore precoce per usufruire automaticamente del diritto alla pensione con 41 anni di contributi.
Requisito aggiuntivo: l’appartenenza a una categoria tutelata
Per ottenere la pensione anticipata precoci, è indispensabile appartenere a una delle categorie “tutelate” individuate dalla legge. In altre parole, la misura si applica solo ai lavoratori precoci che versano anche in una condizione di disagio o fragilità sociale o lavorativa.
Le categorie tutelate sono:
1. Disoccupati di lunga durata
Si tratta di lavoratori che, a seguito di licenziamento, hanno terminato integralmente la fruizione della NASpI o di altra prestazione di disoccupazione da almeno 3 mesi, senza aver trovato una nuova occupazione.
2. Caregiver familiari
Lavoratori che assistono da almeno 6 mesi un familiare convivente con handicap in situazione di gravità, riconosciuta ai sensi della legge 104/1992, articolo 3, comma 3.
3. Invalidi civili con grado di invalidità pari o superiore al 74%
4. Addetti a mansioni gravose, usuranti o notturne
In questa categoria rientrano:
- Lavoratori impegnati in attività usuranti ai sensi del D.Lgs. 67/2011 (es. lavoratori in galleria, addetti a linee a catena, conducenti di mezzi pubblici);
- Lavoratori che svolgono mansioni gravose, così come identificate dall’INPS e dalla normativa vigente (es. operai edili, badanti, conduttori di gru, camionisti, ecc.);
- Lavoratori impiegati in lavoro notturno per almeno 6 ore, per un numero minimo di notti all’anno stabilito dalla legge.
I requisiti contributivi e la finestra mobile
Per accedere alla pensione anticipata precoci servono:
- 41 anni di contributi versati in qualsiasi gestione previdenziale;
- Una finestra mobile di 3 mesi, ovvero la pensione decorre solo 3 mesi dopo il perfezionamento dei requisiti richiesti.
Questa prestazione non è soggetta a limiti di età anagrafica, il che la rende particolarmente interessante per chi ha iniziato a lavorare molto giovane e ha avuto una carriera lunga e continuativa.
Come si presenta la domanda
Il riconoscimento del diritto alla pensione anticipata precoci non è automatico. Occorre presentare:
- Domanda di riconoscimento delle condizioni per l’accesso al beneficio, da inoltrare all’INPS ogni anno entro il 31 marzo (termine ordinario, prorogabile in casi eccezionali);
- Domanda di pensione vera e propria, da presentare successivamente al riconoscimento.
L’INPS valuta la domanda sulla base dei dati contributivi e dell’appartenenza a una delle categorie tutelate. In caso positivo, comunica il diritto al pensionamento con 41 anni di contributi.
Ricapitolando…
La pensione anticipata precoci è una misura che premia la continuità contributiva e la fatica accumulata negli anni, ma che richiede requisiti molto specifici e una procedura ben strutturata per essere ottenuta. È fondamentale, quindi, verificare attentamente la propria posizione contributiva e valutare l’appartenenza a una categoria tutelata, con il supporto di un esperto previdenziale.
Un errore di valutazione o una domanda incompleta possono comportare la perdita dell’opportunità di anticipare l’uscita dal lavoro. Per questo motivo, la consulenza resta sempre uno strumento indispensabile per pianificare con consapevolezza il proprio futuro pensionistico.