Imprenditori e commercianti: posso riscattare i contributi non versati?

Guida completa al riscatto contributi non versati per imprenditori, commercianti e artigiani. Analisi della distinzione tra contributi prescritti e non prescritti, obblighi di versamento, possibilità di recupero e limiti della pace contributiva.
Commerciante allo sportello bancario che effettua un pagamento per il riscatto contributi non versati

Una delle domande più frequenti che viene posta da parte di commercianti, artigiani e imprenditori riguarda i periodi scoperti da contribuzione.

Molti si accorgono, spesso solo in prossimità della pensione, di non aver versato contributi per alcuni periodi della propria carriera lavorativa. A quel punto la domanda è sempre la stessa:

    “Posso riscattare i contributi che non ho versato?”

La risposta dipende da una distinzione fondamentale: i contributi sono prescritti oppure no?

Se i contributi non sono prescritti

In questo caso, la situazione è recuperabile. Significa che i termini di pagamento non sono ancora scaduti (il termine ordinario di prescrizione è di 5 anni), oppure che l’INPS ha interrotto la prescrizione, ad esempio inviando richieste formali di pagamento o avvisi bonari.

Se i contributi non risultano prescritti, possono essere regolarmente versati, anche se:

  • con l’aggiunta di sanzioni e interessi
  • senza possibilità di rateizzazione “agevolata” in molti casi

    È vero, la domanda sorge spontanea: “Mi conviene farlo?”

In realtà non si tratta tanto di una valutazione di convenienza, quanto di un obbligo.

Se quei contributi sono dovuti, vanno pagati, perché rientrano nei doveri previdenziali e tributari.

In caso contrario, l’INPS – o l’Agenzia Entrate Riscossione – potrebbe attivare azioni esecutive, come fermi amministrativi, pignoramenti o cartelle.

Se i contributi sono prescritti

La situazione cambia radicalmente. Quando i contributi sono prescritti, cioè è passato il termine massimo per il loro recupero, l’INPS non può più chiederne il pagamento, ma nemmeno il lavoratore può più recuperarli per la pensione.

La prescrizione diventa definitiva, e quei periodi non saranno più utili né per maturare il diritto alla pensione, né per incrementarne l’importo.

A questo punto, molti si chiedono:

    “Non esiste davvero nessun modo per riscattarli?”

La risposta è: dipende da chi era obbligato a versarli.

Posso riscattarli se non ero io il responsabile dei versamenti?

Sì. Ci sono alcuni casi in cui, anche se i contributi sono prescritti, è comunque possibile recuperarli tramite riscatto o costituzione di rendita vitalizia.

Questo accade solo se il soggetto obbligato al versamento non eri tu, ma:

  • un datore di lavoro, nel caso di lavoro dipendente;
  • un committente, nel caso di collaborazioni nella Gestione Separata;
  • un titolare d’impresa, se tu risultavi coadiutore o collaboratore.

Anche alcune categorie particolari (es. promotori finanziari) possono accedere a tutele specifiche, per cui verifica sempre la tua posizione e la normativa vigente nel periodo di riferimento.

E se invece ero io il titolare? Niente da fare.

Se i contributi erano a tuo carico diretto, come titolare di impresa o lavoratore autonomo iscritto alla Gestione Commercianti o Artigiani, e non li hai versati nei termini, allora non è più possibile recuperarli.

L’INPS non può chiederli, ma tu non potrai mai accreditarli per la pensione, nemmeno con il riscatto.

E la pace contributiva?

Anche qui, niente da fare. Molti imprenditori pensano di poter utilizzare la pace contributiva per “sanare” i vuoti contributivi dovuti a mancati versamenti. Ma è espressamente escluso dalla norma.

    La pace contributiva non può essere utilizzata per riscattare periodi:

  • gravati da obbligo contributivo originario
  • o anteriori al 1° gennaio 1996, se si è già versato qualcosa in quel periodo

In altre parole, se i contributi erano dovuti, ma non li hai versati, non potrai recuperarli tramite pace contributiva.

È una misura che serve a colmare i vuoti non coperti da obblighi previdenziali – come periodi di disoccupazione non indennizzata – non a sanare omissioni.

Pertanto…

Se sei un imprenditore o un commerciante e scopri di avere periodi scoperti, verifica subito:

  • Se i contributi sono prescritti
  • Chi era obbligato a versarli
  • Se esistono strumenti per recuperarli (riscatto, pace contributiva, rendita vitalizia).

    Ma soprattutto: agisci per tempo!

Total
0
Shares
Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli collegati
Total
0
Share